Selinunte
Selinunte rappresenta una delle aree archeologiche più ampie e più rilevanti in ambito europeo. Qui lo stile dorico ha trovato una delle sue più alte espressioni sebbene non manchino tracce degli influssi locali.
La storia.
Selinunte era una delle città più ricche del mondo greco. Fu fondata dai coloni di Megara Hyblaea intorno al 630 a.C come la colonia più a ovest della Sicilia, in pieno territorio punico.
Lo scontro tra queste due civiltà, greca e fenicia, fu inevitabile e nel 409 a.C., dopo diversi tentativi, Selinunte venne distrutta.
La sua posizione su un promontorio dinanzi a un porto naturale la rendono estremamente affascinante. Complessivamente il parco racchiuse 8 templi. All’interno di quest’area molto vasta, è possibile distinguere 4 zone diverse:
L’ACROPOLI (a sud): è la parte più ricca e più bella di tutto il parco archeologico. E’ circondata da mura possenti e, sul versante sud, finisce a strapiombo sul mare. Sull’acropoli si trovano 5 degli 8 templi e tra questi c’è anche il tempio dedicato ad Apollo, riccamente decorato e tra i più antichi e più grandi di tutto il parco.
LA COLLINA DI MANUZZA (a nord): è questa la zona fertile e accogliente che i primi coloni scelsero per insediarsi. Qui si sviluppò l’abitato vero e proprio. Nel IV secolo, però, quando ormai il periodo d’oro di Selinunte si era concluso, gli abitanti si trasferirono sull’acropoli.
LA COLLINA ORIENTALE (a est): qui si trovano gli altri 3 templi, uno dei quali dedicato a Zeus, lungo più di 110 m e largo più di 50: queste caratteristiche lo rendeva non solo il più grande della città ma anche uno dei più imponenti di tutto il mondo allora conosciuto.
IL SANTUARIO DELLA DEA MALÒPHOROS (a ovest): sorge sulla collina ovest ed è dedicato alla dea Malòphoros (“portatrice di melograno”), una delle tante espressioni locali della madre terra. Fu in uso per un periodo molto lungo (dal VII secolo fino all’ultimo periodo di vita delle città), durante il quale venne consacrato alle divinità puniche.
Curiosità.
Da Selinunte proviene l’Efebo selinuntino, una pregevole statuetta bronzea risalente al V sec. a.C.
La zona del parco è separata dal litorale di Triscina dalla Riserva naturale del fiume Belice. Grazie alla grande ricchezza di testimonianze e al pregio degli elementi storici presenti vi giungono studiosi da tutto il mondo per comprendere l'architettura militare, urbanistica e funeraria.