Segesta
Segesta sorge a pochi chilometri da Castellamare del Golfo, nel comune di Calatafimi,sulla cima del Monte Barbaro: un luogo inaccessibile da tre lati e quindi perfetto per le antiche popolazioni costrette a difendersi dai propri nemici.
Proprio grazie a questo, divenne un’importante città degli Elimi che la fondarono in un’epoca anteriore al IV secolo a.C.
Oggi è famosissima per ciò che è rimasto del suo antico splendore: il Tempio in stile dorico, il Teatro e il Santuario di Contrada Mango. Nel periodo estivo, nello meraviglioso scenario dell’antico Teatro di Segesta rivivono le opere dei grandi classici del teatro.
L’area di Segesta. L’area archeologica in cui sorgeva Segesta è oggi un ampio sito archeologico a più strati. Qui infatti gli scavi hanno progressivamente portato alla luce i resti dell’originario stanziamento elimo, dell’età ellenistico-romana, dell’insediamento musulmano, normanno-svevo e medievale. Il periodo d’oro è legato agli Elimi, di cui Segesta fu la città più importante. Tuttavia il suo aspetto fu fortemente influenzato dalla cultura dei Greci.
La città sorgeva su due colline, sulla cima del Monte Barbaro.
La cinta muraria racchiude due acropoli (Nord e Sud). Accanto all’acropoli Nord sorge il Teatro. Al di fuori delle mura, si trovano il Tempio, il Santuario di Contrada Mango e i resti di una necropoli ellenistica.
Il mito. La leggenda vuole che gli Elimi fossero discendenti di alcuni troiani fuggiti da Troia in fiamme. Si narra che Aceste, figlio della nobile troiana Egesta e del dio fluviale Crimiso, primo re di Segesta, crebbe in Sicilia e si recò nella patria materna quando scoppiò la guerra. Ma quando ormai la distruzione di Troia era cosa certa, tornò in Sicilia insieme a Elimo e alle sue navi. Aceste divenne il primo re di Segesta.